L'autore, Sergio Flaccomio, ebbe l'onore di portare in combattimento la 389° squadriglia del 50° Stormo Assalto su CR42
Vibra come una bestia, forse una bestia impaurita , ma va giù; premo il pulsante delle mitragliatrici che cominciano a vomitare e sgancio, poi comincio a richiamare continuando a mitragliare ma per qualche attimo non vedo più niente, vedo nero e mi sembra che il viso mi venga strappato dalla forza centrifuga. La cloche è dura a tirare come una vanga piantata nel terreno. Arresto per un attimo il mitragliamento per non surriscaldare le armi ed incepparle.Sono ormai a poche decine di metri e sorvolo una confusione di uomini, cannoni, mitragliere, camion, carri armati; riattacco le armi e le brucio fino all'esaurimento zigzagando raso terra fino a pochi metri.
Passo attraverso un mare di traccianti, credo che mi sparino addosso anche con le fionde, sassate a mano, magari sputi e la mia difesa è il l'attacco perchè con improvvise piccole cabrate e picchiate continuo a spare cercando così di chiudere la mira agli altri. Il motore è quasi in pieno e rugge, con la velocità della picchiata devo essere un fulmine ed in questa fase la velocità e la mobilità sono le mie armi di scampo. Credo di essere già in salvo, quasi fuori ormai della cerchia di fuoco e sto cabrando leggermente per prendere quota, quando uno scasso improvviso sotto l'aeroplano lo fa sobbalzare come sotto una frustata; l'ha avuta, sono colpito, un'ala è sforacchiata e sotto ci deve essere peggio.
prendo quota, riduco i giri, provo i comandi: rispondono, il motore va, non c'è fumo per ora; mi volto un momento indietro rapido,il mio primo gregario di destra, un maresciallo con i nervi d'acciaio, è li, mi segue e il suo compito è quello di non lasciarmi mai. La sua faccia tonda ammicca qualcosa che non capisco, intanto ho ripreso un po' di quota e mi volto.Capito: una bella scia biancastra mi segue come il pennacchio di una cometa ma è un brutto pennacchio, è carburante, ho il serbatoio colpito e di quel poco che mi resta ne perdo come una fontana.
Sono a duento chilometri nell'interno di un deserto, lontano dalle basi con l'aeroplano colpito e perdo carburante ma tutto mi sembra una sciocchezza, roba da ridere, non dico che tiro un sospiro di sollievo ma quasi. Sono arrivato intanto sui mille metri, il gregario mi è accanto e batto le ali per radunare la squadriglia. ho perso di vista il comandante di gruppo e non ho idea di dove sia andato a finire, dirigo verso il mare, verso casa. Se ci arrivo...
Nel frattempo faccio un cenno al gregario che va tutto bene, che ho visto la scia e che ho capito.Continuo a battere le ali e piano piano i superstiti si stanno raggruppando; dei miei ne mancano due, degli altri non so. Adesso penso a me: giri regolari, pressione temperature stabilità regolari, televel del carburante;misuro, pochino, dipende dalla perdita.Prendo ancora quota e di nuovo sui duemila metri accenno al gregario di chiamare il tenente anziano; semplice è il nostro linguaggio, muto, rapido ed efficace, due dita sulla fronte. Voglio il vicecomandante di squadriglia.Il maresciallo ha capito, si volta indietro, ripete il gesto e poi con il dito accenna a me; ormai di tale linguaggio siamo professori.
Il tenente abbandona il suo posto, si abbassa sotto la formazione e viene alla mia ala di sinistra. Controllo di nuovo il televel: è ancora sceso, perdo carburante, non ce la farò. Gli indico la mia scia, annuisce e poi con le due dita alzate e dondolate alla napoletana gli faccio capire che non ce la faccioe , puntando l'indice verso terra, che devo atterrare prima e chissà dove. Gli dico sempre a cenni, di prendere il mio posto e salire più in quota e riportare a casa quanto resta della formazione.
Ha capito e, mentre mi distacco, prende il mio posto, cabra, e gli altri lo seguono. Comincio a guardarmi di sotto per vedere come è il terreno. il solito deserto di sassi e cunette, c'è da smusarsi. Intanto continuo a tirare avanti. Ma con la coda dell'occhio vedo quel magnifico testone del maresciallo è li accanto. Gli segnalo di andare con gli altri; dice di no, insisto, continua a dire di no e so che è un no deciso.
......
Vorrei scrivervelo tutto....