Tinian Air Base
Inviato: ven feb 22, 2008 6:59 pm
Approfittando del fatto che attualmente la 72a Squadriglia sta partecipando alla campagna SEOW Marianas, colgo l'occasione per inserire un interessante articolo storico, tratto dalla Rivista Italiana Difesa di Gennaio 2005, che ha per oggetto la costruzione e l'utilizzo dell'imponente base aerea di Tinian, da cui decollavano i B-29 Superfortress che diedero il colpo di grazia alle velleità di difesa del suolo patrio da parte dell'esercito giapponese; dapprima incendiandoo gran parte delle città con bombardamenti a tappeto, e poi trasportando i due ordigni nucleari che di fatto misero la parola fine al secondo conflitto mondiale sul fronte del Pacifico.
Buona lettura!
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Tinian, colpo finale al Giappone
di Paolo Gianvanni
II B-29 divenne l'arma decisiva nella guerra nel Pacifico solo dopo la conquista di basi a distanza utile dalle isole giapponesi.
Alla conferenza del Cairo del novembre 1943, a cui parteciparono il presidente americano Roosevelt, quello cinese Chiang Kai-shek ed il primo ministro britannico Churchill, venne approvato il piano che prevedeva la riconquista delle isole Marianne per creare a Saipan, Tinian e Guam basi per i bombardieri B-29 per l'offensiva finale contro il Giappone.
In realtà i B-29 erano già in procinto di raggiungere tale bersaglio, almeno del sud dell'arcipelago, operando dai campi realizzati nella Cina centrale nell'ambito del programma MATTERHORN.
I velivoli dei quattro Gruppi del 20th Bomber Command basati nel Bengala indiano si trasferivano attraverso l'Himalaya in Cina, coprendo quasi 2.000 chilometri per raggiungere le loro basi avanzate che dovevano a loro volta essere rifornite di carburante e bombe con un ponte aereo dispendioso e inefficiente.
Nonostante mille problemi, il primo attacco sul Giappone avvenne il 15 giugno 1944 con obiettivo l’acciaieria di Yawata. Solo 47 dei 98 B-29 decollati dalla Cina raggiunsero il bersaglio e i danni furono modesti ma almeno, per la prima volta, bombardieri terrestri americani avevano bombardato le isole giapponesi.
Con la decisione presa al Cairo di usare le isole Marianne, si apriva la strada ad un nuovo approccio più razionale che offriva il vantaggio di poter assicurare via mare il vitale flusso dei rifornimenti. L'ammiraglio Chester Nimitz ebbe l'incarico di organizzare e portare a termine l'operazione militare di conquista delle isole. La prima fu Saipan, attaccata I'11 giugno e definitivamente conquistata il 9 luglio, dove iniziarono immediatamente i lavori di trasformazione del campo giapponese di Aslito, che divenne in mani americane Isley Field; toccò quindi a Guam attaccata il 20 luglio ed infine a Tinian.
A circa 2.500 chilometri a sud-sud-est del Giappone, Tinian appartiene oggi al Commonwealth of Northern Mariana Islands (CNMI o Federal States of Micronesia) territorio autogovernato degli Stati Uniti che comprende 14 isole di cui le principali abitate sono Saipan, Rota e Tinian. Tinian è lunga circa 18 chilometri, larga sette e si estende per circa 102 chilometri quadrati.
L'unica risorsa delle isole, come di tutte le Marianne, era la canna da zucchero e le aree pianeggianti dell'isola erano coperte di piantagioni che alimentavano uno stabilimento di lavorazione; sulla vicina Saipan (a meno di otto chilometri) era attiva una distilleria che dalle melasse della canna otteneva un whisky venduto in Giappone.
Dal punto di vista militare Tinian disponeva di fortificazioni solo intorno all'area del porto e del centro principale, Tinian Town (oggi San Jose); una grossa base aerea era stata realizzata all'estremità nord dell'isola ed un'altra più piccola sulla costa orientale presso Gurguan Point.
A difendere Tinian erano schierati circa 9.000 Giapponesi con il 50° Reggimento di Fanteria ed il 56° Keibitai (della Marina); il comandante, Col. Takashi Ogata, disponeva anche di quattro battaglioni di fanteria dell'Esercito e della 18' compagnia carri con nove carri armati.
Il compito di conquistare l'isola venne affidato al Gruppo Anfibio comandato dal Contrammiraglio Harry W. Hill, forte della 2nd e della 4th Marine Division del Magg. Gen. Roy S. Geiger.
Lo sbarco venne preparato dal bombardamento aeronavale delle installazioni portuali e delle principali postazioni difensive ad opera di tre navi da battaglia, due incrociatori pesanti e 16 cacciatorpediniere. Le prime bombe al napalm vennero usate proprio a Tinian Town e l'arma si dimostrò particolarmente utile nel distruggere le piantagioni di canna da zucchero, rivelando così le posizioni giapponesi.
L'attacco anfibio si rivelò un completo successo tattico con una finta manovra della 2nd Marine Division diretta verso Tinian Town che attirò su di sè gran parte delle capacità di fuoco del nemico e con lo sbarco effettivo della 4th Marine Division sulla spiaggia nord-occidentale di Unai Chulu (White Beach in codice), ritenuta con i suoi 65-130 metri troppo poco profonda per supportare un'operazione del genere.
Proprio per conoscere nel dettaglio le caratteristiche del terreno e le difese nemiche, il 10 ed 11 luglio uomini del Fifth Amphibious Reconnaissance Battalion avevano raggiunto di notte l'isola a bordo di gommoni effettuando un'accurata ricognizione senza essere scoperti. Nel dettaglio il 24th Combat Regiment sbarcò sulla Beach White 1 e il 25th Combat Regiment sulla limitrofa Beach White 2 incontrando una certa resistenza solo su quest'ultima. Il 23'h Combat Regiment prese terra solo dopo che i primi due avevano rafforzato le posizioni.
Al tramonto del 24 la 4th Marine Division controllava una testa di ponte larga 2.900 metri e profonda circa due chilometri conquistata al costo di soli 15 morti e 225 feriti. Nella notte il Col. Ogata tentò un contrattacco di cinque ore, ma perse 1.241 uomini e sei dei preziosi carri senza riuscire a sfondare le linee americane. Il giorno seguente. a sostenere gli uomini provati dalla terribile battaglia notturna, sbarcò anche la 2nd Marine Division mentre non fu necessario impegnare la 27th Division dell'Esercito pronta a Saipan.
Fallito il tentativo di ricacciare in mare gli invasori, i Giapponesi si ritirarono gradualmente nel sud-est approfittando della natura rocciosa della parte meridionale dell'isola dove ogni resistenza cessò. almeno ufficialmente. il 2 agosto; Ogata era morto il 31 luglio guidando personalmente un disperato contrattacco. In realtà tutta la parte meridionale e l'area costiera orientale rimasero a lungo vietate all'accesso del personale americano per la presenza di Giapponesi che si rifiutavano di arrendersi, e ancora il 30 gennaio 1945 si verificò una grande esplosione in un deposito al centro dell'isola che venne attribuita proprio ad un sabotaggio.
La conquista era costata agli Americani 328 morti e 1.571 feriti mentre i Giapponesi avevano perso l'intera guarnigione. Per il suo operato a Tinian, la 4th Division ricevette la Presidential Unit Citation (1). Per la conquista del gruppo delle isole Marianne, chiave di volta per l'attacco finale al Giappone, gli Americani persero in tutto 5.367 uomini ed ebbero 16.843 feriti; un bilancio globale per i Giapponesi è complesso anche perché molti preferirono suicidarsi gettandosi dalle scogliere piuttosto che arrendersi, ma le Forze Armate di Tokyo lasciarono sul campo almeno 46.000 uomini.
Mentre ancora si combatteva, sull'isola si misero al lavoro i Seabees della 6th e del 107th Construction Brigades dell'United States Naval Contructions Battalion. Un esercito di specialisti perfettamente equipaggiato che arrivò a contare 15.000 uomini e che in meno di quattro mesi costruì, partendo dall'aeroporto abbandonato dai Giapponesi e spostando quasi 112 milioni di metri cubi di corallo, la più grande base aerea dell'epoca, ribattezzata North Base, che occupava in pratica tutta la parte settentrionale di Tinian. La North Base era in realtà costituita da due aeroporti, Tinian North o North Field e Tinian West o West Field solo di poco più piccolo e realizzato più a sud con limitrofo
un campo più piccolo per i caccia, che superavano di gran lunga il gioiello progettato negli "States", lo scalo di Idlewild a Long Island, presentato come il più grande aeroporto mondiale (2).
Se Idlewild poteva vantare 23,3 chilometri di piste e raccordi con le prime larghe 91 metri, il solo Tinian North aveva oltre 32 chilometri con una larghezza, per le piste di decollo ed atterraggio, di 130-150 metri di cui 76 asfaltati.
(1) La 4th Marine Division aveva lasciato nel gennaio 1944 San Diego, California, per il fronte; il 1° febbraio sbarcò a Roi Island, atollo di Kwajalein, con l'operazione FLINTLOCK, conquistandola in sole sei ore e passando quindi sulla vicina Namur Island che richiese solo poco più di 24 ore. Due impegni che possiamo dire "leggeri" ma che assegnarono alla 4th due primati: quello della prima divisione a passare direttamente dagli Stati Uniti al combattimento e della prima a conquistare un territorio di mandato giapponese nel Pacifico. Ben più gravoso fu l'impegno successivo della conquista di Saipan iniziata il 15 giugno e conclusa 25 giorni dopo con un totale di 5.981 perdite tra morti. feriti e dispersi. parial 27,6% della forza. Seguì il 24 luglio Tinian. La 4th Marine Division chiuse la guerra con l'invasione di Iwo Jima attuata insieme alla 3rd ed alla 5th Division il 29 febbraio 1945 e protrattasi per 26 giorni con un totale di 9.098 perdite, pari a metà degli effettivi. Complessivamente nelle quattro campagne belliche (Roi-Mamur, Saipan, Tinian e Iwo Jima) la 4th subì 17.722 perdite di cui 3.298 morti e 14.424 feriti.
(2) La costruzione di Idlewild iniziò nel 1942 ed il primo volo commerciale di linea vi scese il 1' luglio 1948. Nel dicembre 1965 lo scalo venne ribattezzato John. F. Kennedy International Airport in onore del presidente americano.
Tinian North era riconoscibile per le quattro piste parallele di 2.600 metri (designate da nord a sud: A-Able. B-Baker, C-Charlie, D-Dog), orientate abbastanza bene con il vento prevalente (circa 8-16 chilometri orari da nord-est/est-nordest) e con ingresso e uscita sul mare senza ostacoli. Oltre 17 chilometri di vie di rullaggio portavano agli enormi parcheggi in grado di ospitare centinaia di B-29, mentre a sud della base si stendeva una vastissima area dedicata al deposito e sulla gestione delle bombe. Tinian West disponeva di due "sole" piste ma delle stesse gigantesche dimensioni.
I Seabees lavorarono tenacemente per rendere il più pianeggiante possibile la parte settentrionale dell'isola e ricavarono una specie di piattaforma che sul lato est era alta circa 30 metri sul livello del mare, scendendo poi gradualmente fino a circa 24 metri a metà della base e a soli 15 metri all'estremità ovest. Venne così ottenuta un'inclinazione massima di 2° per non creare problemi nella movimentazione sia autonoma sia a traino dei grossi bombardieri. Le vie di rullaggio ed i parcheggi furono ricavati tra le piste principali mentre nella parte nord occidentale, sopra la pista Able, fu
creata un'area speciale con le due fosse per l'imbarco delle bombe atomiche.
A sud di Tinian North, sul monte Lasso alto solo 170 metri, venne inoltre installata una postazione radar per il controllo dello spazio aereo circostante e per evitare spiacevoli sorprese. Le foto aeree e le mappe di Tinian mostrano anche come l'isola venne attrezzata sulla falsariga di Manhattan di cui ripeteva un po' le linee generali. I Seabees realizzarono una rete di strade parallele simili a quelle della "grande mela" sviluppate intorno a due strade principali a senso unico che collegavano il porto di San Jose con Tinian North per assicurare il continuo flusso di materiali e bombe. Quella con direzione nord-sud venne ribattezzata Broadway e la parallela con direzione sud-nord 8'h Avenue, ma c'erano anche la 10'h e 12th Avenue nonché la West End Avenue; il principale collegamento sull'asse est-ovest era costituito dalla 42nd Street. La parte logistica era in grado di ospitare 50.000 militari e per l'agosto 1945 a Tinian potevano operare quasi mille B-29. Già il 18 gennaio 1945 sull'isola erano atterrati i primi B-29 appartenenti al 6° Bombardment Group del 313h Bombardment Group.
B-29 sul Giappone
La responsabilità delle operazioni di volo nelle isole Marianne venne assegnata al XXI Bomber Command attivato in seno alla 20th Air Force (insieme al XX Bomber Command) a Smokey Hill il l ° marzo 1944 e comandato dal Magg. Gen. Haywood S. Hansell Jr. Il primo Bombardment Wing del XXI BC ad essere costituito fu il 73rd che iniziò il trasferimento a Saipan (Isley Field) il 12 ottobre; i B-29 attaccarono in ottobre la roccaforte di Truk provocando la reazione dei Giapponesi che, operando da Iwo Jima,
provocarono seri danni agli aerei parcheggiati a Isley Field. II 73rd BW effettuò la sua prima incursione sul Giappone il 24 novembre colpendo le officine di motori della Nakajima Aircraft Company di Musashi, alla periferia di Tokyo; era la prima volta dal leggendario raid di Doolittle di oltre due anni prima che bombe cadevano nell'area di Tokyo.
La missione non fu un successo perché dei 111 aerei decollati da Saipan solo 24 sganciarono in vicinanza del bersaglio a causa dell'alto numero di aborti per problemi dei motori e per la fortissima turbolenza in quota, una scoperta spiacevole del "jet stream" che nel caso delle missioni dalle Marianne soffiava violentemente in coda all'andata ed ostacolava il ritorno. Le pesanti perdite ed i risultati insoddisfacenti portarono nel gennaio 1945 alla sostituzione del Gen. Hansell con il Gen. LeMay, futuro capo dello Strategic Air Command. LeMay rivoluzionò i modi di impiego del XXI Bombardment Command. Per porre rimedio all'altissimo rateo di aborti (il 23% in media per missione), egli dette ordine di smontare l'armamento difensivo lasciando solo la postazione di coda e passò dall'alta alla bassa quota: i suoi B-29 avrebbero attaccato da 1.500-1.800 m di altezza sganciando 6-8 tonnellate di bombe incendiarie M-69 e operando individualmente.
In questo modo non si sarebbe perso tempo per raggruppare le grandi formazioni e per salire di quota, con risparmio di carburante e sollievo per i motori R-3350, evitando inoltre l'effetto del "jet stream". La prima missione con questi nuovi criteri ebbe luogo la notte del 9-10 marzo contro Tokyo con 302 aerei di cui 279 giunsero sul bersaglio e fu un successo superiore ad ogni aspettativa, innescando una vera e propria tempesta di fuoco che distrusse gran parte del centro della città. Intanto cresceva il numero dei B-29 a disposizione di LeMay: nel gennaio 1945 dal North Field di Tinian aveva iniziato le operazioni il 313th Bombardment Wing guidato dal Brig. Gen. John H. Davies seguito dal 314th BW del Brig. Gen. Thomas S.Power schierato sul North Field di Guam.
A metà aprile sul West Field di Tinian si aggiunse il 58th BW. L'impiego dei B-29 a bassa quota portò inevitabilmente ad un aumento delle perdite per la contraerea e in primavera i bombardieri tornarono ad operare di giorno ad alta quota ma con una novità spiacevole per i caccia giapponesi, la scorta dei MUSTANG basati dal 6 marzo sull'isola di Iwo Jima. Nel primo scontro del 29 maggio nel cielo di Yokohama i MUSTANG distrussero 26 caccia giapponesi perdendo tre dei loro e quattro dei 454 B-29 partecipanti all'azione. Dal giugno successivo la caccia giapponese sarebbe pressoché scomparsa dai cieli. Intanto, completando il formidabile schieramento del XXI Bombardment Command, sul Northwest Field di Guam vennero schierati i B-29B del 315'h BW che si dedicarono in particolare alla distruzione del sistema petrolifero giapponese.
Un altro ruolo in cui eccelse il B-29 fu quello di minamento; dal marzo 1945 il 313th BW seminò i temibili ordigni sulle principali vie di traffico e nei porti, un'operazione che con quasi 13.000 mine acustiche e magnetiche, fu responsabile del 9,3% delle perdite navali complessive del Giappone durante la guerra.
In pratica i B-29 basati nelle Marianne effettuarono 25.500 missioni individuali (il 1° agosto 1945 il XXI Bombardment Command portò sul Giappone ben 853 B-29) sganciando 170.000 tonnellate di bombe convenzionali con la perdita di un numero di aerei che varie fonti indicano tra 371 e 427.
La tempesta di fuoco scatenata dalle centinaia di B-29 basati a Tinian, Guam, Saipan e nelle ultime fasi a Iwo Jima stava sicuramente minando le capacità di difesa giapponesi, ma i piani dell'invasione ribattezzata in codice OLYMPIC prevedevano perdite notevoli direttamente proporzionali al numero degli uomini impegnati.
L'isola di Kyushu doveva essere attaccata nel novembre 1945 e Honshu nel marzo 1946, ma già Kyushu si presentava come un osso duro sia per la natura montagnosa del terreno, favorevole a forme di resistenza e ad operazioni di guerriglia, sia per il dispositivo messo in campo dai Giapponesi e accuratamente seguito dal controspionaggio americano. Sull'isola esistevano inoltre 60 aeroporti ed altri cinque erano in fase di costruzione, rendendo difficile il controllo per prevenire decolli dei temuti kamikaze; per ridurre questo rischio e come già sperimentato con successo a Okinawa, era prevista la conquista preliminare delle isolette intorno a Kyushu in modo da installarvi postazioni radar per la scoperta di velivoli nemici.
Di fronte alle prospettive di gravissime perdite, la bomba atomica costituì la soluzione ai problemi di Washington e ancora una volta la piccola isoletta di Tinian doveva assumere un'importanza strategica decisiva.
Il Col. Paul W. Tibbets Jr., comandante del 509th Composite Group incaricato di portare a destinazione la nuova arma, aveva perfezionato l'addestramento del reparto sulla Wendover Army Air Field presso Salt Lake City, Utah, dove il reparto si era trasferito nel settembre 1944.
Il 9 dicembre 1944 l'AAF aveva creato il 509th Composite Group con un unico Squadron, il 393rd Bombardment Squadron (Very Heavy) comandato dal Magg. Charles W. Sweeney ed il 17 dicembre a Wendover era stato attivato il 509th Composite Wing.
Si trattava del primo reparto da bombardamento americano, e mondiale, ad essere formato, equipaggiato e addestrato per l'impiego di armi nucleari.
11 26 aprile 1945 Tibbets dichiarò il gruppo pronto e per il giugno questo era rischierato sul North Field di Tinian. In particolare il B-29 ribattezzato "Enola Gay", lasciò Wendover il 27 giugno giungendo a destinazione il 2 luglio. Dal North Field i 15 B-29 del 509th parteciparono a missioni contro bersagli nemici anche sul Giappone per migliorare ulteriormente il livello addestrativo; chiaramente a questi voli in cui esisteva la possibilità di cadere in mano nemica non partecipavano gli uomini che erano a conoscenza di informazioni riservate. L"'Enola Gay" partecipò il 24 e 26 luglio (comandato dal Cap. Robert Lewis) ad attacchi contro Kobe e Nagoya, quindi il 31 effettuò, con a bordo il Col. Tibbets, uno sgancio di prova del simulacro della bomba "Little Boy". Il pomeriggio del 5 agosto il bombardiere venne portato sul Bomb Loading Pit No.1 per l'imbarco della vera "Little Boy" che sarebbe stata sganciata alle 08.15 del giorno seguente su Hiroshima.
L'8 agosto il B-29 "Bockscar" venne spinto sul vicino Bomb Loading Pit No.2 per agganciare nella stiva la bomba "Fat Man".
L'obiettivo iniziale di "Bockscar" era la città di Kokura, ma la copertura nuvolosa e un problema di carburante spinsero il Magg. Sweeney, comandante del 393rd Squadron, ad optare per l'alternativa prevista in simili casi di Nagasaki su cui "Fat Man" venne sganciata alle 11.00 locali: Il comandante Sweeney fu costretto a fare scalo ad Okinawa nel volo di rientro a Tinian per rifornire i serbatoi. II 10 agosto l'imperatore Hirohito accettò la resa.
Nel novembre 1945 il reparto rientrò negli Stati Uniti sul Roswell Army Air Field, Nuovo Messico, per essere preso poi come nucleo centrale del neocostituito Strategic Air Command. Nell'aprile1946, ridesignato 509'h Bombardment Group, tornò nel Pacifico a Kwajalein per l'operazione CROSSROAD (test nucleari a Bikini), ma questa è un'altra storia.
A Tinian oggi il grande complesso del North Field è completamente abbandonato e le grandi piste sono quasi coperte dalla vegetazione.
I turisti desiderosi di rivivere un pezzo di storia possono percorre la Broadway, trasformata in un sentiero fino all'angolo nord-occidentale dove sono ancora ben visibili, anche se interrati, i due pozzi dove nell'agosto 1945 furono imbarcate le uniche bombe atomiche usate su obiettivi reali.
Gli aeroporti per i B-29
Per il loro attacco al Giappone i bombardieri del XXI Bomber Command disponevano, oltre che delle basi di Tinian, di quelle di Guam e Saipan.
L'isola di Guam aveva due aeroporti posti nella parte settentrionale: il North Field (oggi Andersen AFB) a nord-est presso Pati Point, base del 314'h Bombardment Wing, ed il Northwest Field (oggi campo ausiliario di Andersen AFB) a nord-ovest presso Ritidian Point, base del 315th BW.
Nel sud-est di Saipan venne invece costruita la grande base di Isley Field che sopravvive ancora oggi per i servizi civili con i collegamenti per Guam e le altre isole. Dopo la conquista di Iwo Jima i Seabees realizzarono rapidamente sull'isola due grosse piste per i bombardieri. il Central Field ed il South Field, in grado di ospitare reparti di B-29 riducendo notevolmente i tempi di volo per e dal Giappone. Iwo Jima venne usata molto come scalo di emergenza per gli aerei colpiti o in avaria o a corto di carburante e per la caccia che, grazie alla conquista dell'isola, potè accompagnare i bombardieri sugli obiettivi.
Le grandi dimensioni delle basi costruite nel Pacifico erano legate ai numeri in gioco: ogni Squadron si componeva ufficialmente di 25 aerei per cui ogni Wing, composto da quattro Bomber Group di tre Bomber Squadron, disponeva di un totale di 300 aerei.
II dispositivo
del XXI Bomber Command
58th Bombardment Wing attivato nel giugno 1944 e schierato sul West Field, Tinian; simbolo in coda: un triangolo con inserita la lettera di identificazione del Bomber Group: - 40th BG (25th, 44m, 45m, 395(*) Bomber Squadron)
444th BG (676th, 677th, 678th, 679(*) BS) - 462"d BG (768th, 769m, 770m, 771st(") BS) - 468th BG (792"d, 793rd, 794th, 795th (*) BS) (*) Squadron disattivato nel settembre-ottobre 1944
73rd Bombardment Wing attivato nell'ottobre 1944 e schierato sul Isley Field, Saipan; simbolo sulla coda un quadrato sotto alla lettera di identificazione del Bomber Group:
- 497th BG (869'h, 870m, 871s' BS)
- 498th BG (873rd, 874m, 875th BS)
- 499st BG (877th, 878m, 879th BS)
- 500m BG (881st, 882"d, 883rd BS)
313rd Bombardment Wing attivato nel dicembre 1944-gennaio 1945 e schierato sul North Field, Tinian; simbolo sulla coda: un cerchio con inserita la lettera di identificazione del Bomber Group:
- 6th BG (24th, 39th, 40m BS)
- 9th BG (1st, 5th, 99th BS)
- 504th BG (398th, 421st, 680th(**) BS) - 505th BG (482"d, 483rd, 484th BS)
(**) Squadron presente dal giugno 1945
314th Bombardment Wing attivato nel febbraio 1945 e schierato sul North Field, Guam; simbolo sulla coda un quadrato con inserita la lettera di identificazione del Bomber Group:
- 19th BG (28m, 30m, 93rd BS)
- 29m BG (6th, 43rd, 52"d BS)
- 39th BG (60m, 61st, 62"d BS)
- 330th BG (457m, 458m, 459th BS)
315th Bombardment Wing attivato nel giugno-luglio 1945 e schierato sul Northwest Field, Guam; simbolo sulla coda un rombo con inserita la lettera di identificazione del Bomber Group:
- 16th BG (15m, 16m, 17th BS)
- 331s' BG (355th, 356th, 357th BS)
- 501st BG (21st, 41st, 485th BS)
- 502' BG (402"d, 411m, 430th BS)
509th Composite Group attivato nel dicembre 1944 e schierato sul North Field, Tinian; simbolo sulla coda un cerchio con inserita una freccia. Unico squadron il 393rd BS.
USS INDIANAPOLIS
Tinian è legata ad uno dei più gravi disastri navali della Marina Americana, quello dell'incrociatore INDIANAPOLIS (CA-35). II 16 luglio 1945 l'unità, in riparazione a Mare Island, venne scelta per trasportare a Tinian il "core" della bomba "Little Boy" approntato dai tecnici nei laboratori di Los Alamos, Nuovo Messico. La consegna fu fatta a tempo di record: senza scorta e a 29 nodi di media, l'INDIANAPOLIS salpò dalla California, fece una sosta di sei ore a Pearl Harbor per il rifornimento e giunse a Tinian il 26 luglio.
Dopo aver scaricato, l'incrociatore fece rotta a sud rifornendosi a Guam e si diresse verso
il golfo di Leyte per raggiungere la nave da battaglia IDAHO per una fase di addestramento al tiro, prima di unirsi alla flotta davanti ad Okinawa, in preparazione dell'invasione del Giappone. A due giorni da Guam il 30 luglio, I'INDIANAPOLIS, con mare moderato e buona visibilità, venne silurato dal sommergibile 1-58 del comandante Machitsura Hashimoto. Colpita sul lato destro, la nave affondò in soli 12 minuti e in mare restarono 1.199 uomini. II suo arrivo a Leyte era previsto per il 31 luglio, ma nessuno fece caso al ritardo e soltanto il 2 agosto un ricognitore trovò per caso i superstiti che furono solo 316.
Buona lettura!
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Tinian, colpo finale al Giappone
di Paolo Gianvanni
II B-29 divenne l'arma decisiva nella guerra nel Pacifico solo dopo la conquista di basi a distanza utile dalle isole giapponesi.
Alla conferenza del Cairo del novembre 1943, a cui parteciparono il presidente americano Roosevelt, quello cinese Chiang Kai-shek ed il primo ministro britannico Churchill, venne approvato il piano che prevedeva la riconquista delle isole Marianne per creare a Saipan, Tinian e Guam basi per i bombardieri B-29 per l'offensiva finale contro il Giappone.
In realtà i B-29 erano già in procinto di raggiungere tale bersaglio, almeno del sud dell'arcipelago, operando dai campi realizzati nella Cina centrale nell'ambito del programma MATTERHORN.
I velivoli dei quattro Gruppi del 20th Bomber Command basati nel Bengala indiano si trasferivano attraverso l'Himalaya in Cina, coprendo quasi 2.000 chilometri per raggiungere le loro basi avanzate che dovevano a loro volta essere rifornite di carburante e bombe con un ponte aereo dispendioso e inefficiente.
Nonostante mille problemi, il primo attacco sul Giappone avvenne il 15 giugno 1944 con obiettivo l’acciaieria di Yawata. Solo 47 dei 98 B-29 decollati dalla Cina raggiunsero il bersaglio e i danni furono modesti ma almeno, per la prima volta, bombardieri terrestri americani avevano bombardato le isole giapponesi.
Con la decisione presa al Cairo di usare le isole Marianne, si apriva la strada ad un nuovo approccio più razionale che offriva il vantaggio di poter assicurare via mare il vitale flusso dei rifornimenti. L'ammiraglio Chester Nimitz ebbe l'incarico di organizzare e portare a termine l'operazione militare di conquista delle isole. La prima fu Saipan, attaccata I'11 giugno e definitivamente conquistata il 9 luglio, dove iniziarono immediatamente i lavori di trasformazione del campo giapponese di Aslito, che divenne in mani americane Isley Field; toccò quindi a Guam attaccata il 20 luglio ed infine a Tinian.
A circa 2.500 chilometri a sud-sud-est del Giappone, Tinian appartiene oggi al Commonwealth of Northern Mariana Islands (CNMI o Federal States of Micronesia) territorio autogovernato degli Stati Uniti che comprende 14 isole di cui le principali abitate sono Saipan, Rota e Tinian. Tinian è lunga circa 18 chilometri, larga sette e si estende per circa 102 chilometri quadrati.
L'unica risorsa delle isole, come di tutte le Marianne, era la canna da zucchero e le aree pianeggianti dell'isola erano coperte di piantagioni che alimentavano uno stabilimento di lavorazione; sulla vicina Saipan (a meno di otto chilometri) era attiva una distilleria che dalle melasse della canna otteneva un whisky venduto in Giappone.
Dal punto di vista militare Tinian disponeva di fortificazioni solo intorno all'area del porto e del centro principale, Tinian Town (oggi San Jose); una grossa base aerea era stata realizzata all'estremità nord dell'isola ed un'altra più piccola sulla costa orientale presso Gurguan Point.
A difendere Tinian erano schierati circa 9.000 Giapponesi con il 50° Reggimento di Fanteria ed il 56° Keibitai (della Marina); il comandante, Col. Takashi Ogata, disponeva anche di quattro battaglioni di fanteria dell'Esercito e della 18' compagnia carri con nove carri armati.
Il compito di conquistare l'isola venne affidato al Gruppo Anfibio comandato dal Contrammiraglio Harry W. Hill, forte della 2nd e della 4th Marine Division del Magg. Gen. Roy S. Geiger.
Lo sbarco venne preparato dal bombardamento aeronavale delle installazioni portuali e delle principali postazioni difensive ad opera di tre navi da battaglia, due incrociatori pesanti e 16 cacciatorpediniere. Le prime bombe al napalm vennero usate proprio a Tinian Town e l'arma si dimostrò particolarmente utile nel distruggere le piantagioni di canna da zucchero, rivelando così le posizioni giapponesi.
L'attacco anfibio si rivelò un completo successo tattico con una finta manovra della 2nd Marine Division diretta verso Tinian Town che attirò su di sè gran parte delle capacità di fuoco del nemico e con lo sbarco effettivo della 4th Marine Division sulla spiaggia nord-occidentale di Unai Chulu (White Beach in codice), ritenuta con i suoi 65-130 metri troppo poco profonda per supportare un'operazione del genere.
Proprio per conoscere nel dettaglio le caratteristiche del terreno e le difese nemiche, il 10 ed 11 luglio uomini del Fifth Amphibious Reconnaissance Battalion avevano raggiunto di notte l'isola a bordo di gommoni effettuando un'accurata ricognizione senza essere scoperti. Nel dettaglio il 24th Combat Regiment sbarcò sulla Beach White 1 e il 25th Combat Regiment sulla limitrofa Beach White 2 incontrando una certa resistenza solo su quest'ultima. Il 23'h Combat Regiment prese terra solo dopo che i primi due avevano rafforzato le posizioni.
Al tramonto del 24 la 4th Marine Division controllava una testa di ponte larga 2.900 metri e profonda circa due chilometri conquistata al costo di soli 15 morti e 225 feriti. Nella notte il Col. Ogata tentò un contrattacco di cinque ore, ma perse 1.241 uomini e sei dei preziosi carri senza riuscire a sfondare le linee americane. Il giorno seguente. a sostenere gli uomini provati dalla terribile battaglia notturna, sbarcò anche la 2nd Marine Division mentre non fu necessario impegnare la 27th Division dell'Esercito pronta a Saipan.
Fallito il tentativo di ricacciare in mare gli invasori, i Giapponesi si ritirarono gradualmente nel sud-est approfittando della natura rocciosa della parte meridionale dell'isola dove ogni resistenza cessò. almeno ufficialmente. il 2 agosto; Ogata era morto il 31 luglio guidando personalmente un disperato contrattacco. In realtà tutta la parte meridionale e l'area costiera orientale rimasero a lungo vietate all'accesso del personale americano per la presenza di Giapponesi che si rifiutavano di arrendersi, e ancora il 30 gennaio 1945 si verificò una grande esplosione in un deposito al centro dell'isola che venne attribuita proprio ad un sabotaggio.
La conquista era costata agli Americani 328 morti e 1.571 feriti mentre i Giapponesi avevano perso l'intera guarnigione. Per il suo operato a Tinian, la 4th Division ricevette la Presidential Unit Citation (1). Per la conquista del gruppo delle isole Marianne, chiave di volta per l'attacco finale al Giappone, gli Americani persero in tutto 5.367 uomini ed ebbero 16.843 feriti; un bilancio globale per i Giapponesi è complesso anche perché molti preferirono suicidarsi gettandosi dalle scogliere piuttosto che arrendersi, ma le Forze Armate di Tokyo lasciarono sul campo almeno 46.000 uomini.
Mentre ancora si combatteva, sull'isola si misero al lavoro i Seabees della 6th e del 107th Construction Brigades dell'United States Naval Contructions Battalion. Un esercito di specialisti perfettamente equipaggiato che arrivò a contare 15.000 uomini e che in meno di quattro mesi costruì, partendo dall'aeroporto abbandonato dai Giapponesi e spostando quasi 112 milioni di metri cubi di corallo, la più grande base aerea dell'epoca, ribattezzata North Base, che occupava in pratica tutta la parte settentrionale di Tinian. La North Base era in realtà costituita da due aeroporti, Tinian North o North Field e Tinian West o West Field solo di poco più piccolo e realizzato più a sud con limitrofo
un campo più piccolo per i caccia, che superavano di gran lunga il gioiello progettato negli "States", lo scalo di Idlewild a Long Island, presentato come il più grande aeroporto mondiale (2).
Se Idlewild poteva vantare 23,3 chilometri di piste e raccordi con le prime larghe 91 metri, il solo Tinian North aveva oltre 32 chilometri con una larghezza, per le piste di decollo ed atterraggio, di 130-150 metri di cui 76 asfaltati.
(1) La 4th Marine Division aveva lasciato nel gennaio 1944 San Diego, California, per il fronte; il 1° febbraio sbarcò a Roi Island, atollo di Kwajalein, con l'operazione FLINTLOCK, conquistandola in sole sei ore e passando quindi sulla vicina Namur Island che richiese solo poco più di 24 ore. Due impegni che possiamo dire "leggeri" ma che assegnarono alla 4th due primati: quello della prima divisione a passare direttamente dagli Stati Uniti al combattimento e della prima a conquistare un territorio di mandato giapponese nel Pacifico. Ben più gravoso fu l'impegno successivo della conquista di Saipan iniziata il 15 giugno e conclusa 25 giorni dopo con un totale di 5.981 perdite tra morti. feriti e dispersi. parial 27,6% della forza. Seguì il 24 luglio Tinian. La 4th Marine Division chiuse la guerra con l'invasione di Iwo Jima attuata insieme alla 3rd ed alla 5th Division il 29 febbraio 1945 e protrattasi per 26 giorni con un totale di 9.098 perdite, pari a metà degli effettivi. Complessivamente nelle quattro campagne belliche (Roi-Mamur, Saipan, Tinian e Iwo Jima) la 4th subì 17.722 perdite di cui 3.298 morti e 14.424 feriti.
(2) La costruzione di Idlewild iniziò nel 1942 ed il primo volo commerciale di linea vi scese il 1' luglio 1948. Nel dicembre 1965 lo scalo venne ribattezzato John. F. Kennedy International Airport in onore del presidente americano.
Tinian North era riconoscibile per le quattro piste parallele di 2.600 metri (designate da nord a sud: A-Able. B-Baker, C-Charlie, D-Dog), orientate abbastanza bene con il vento prevalente (circa 8-16 chilometri orari da nord-est/est-nordest) e con ingresso e uscita sul mare senza ostacoli. Oltre 17 chilometri di vie di rullaggio portavano agli enormi parcheggi in grado di ospitare centinaia di B-29, mentre a sud della base si stendeva una vastissima area dedicata al deposito e sulla gestione delle bombe. Tinian West disponeva di due "sole" piste ma delle stesse gigantesche dimensioni.
I Seabees lavorarono tenacemente per rendere il più pianeggiante possibile la parte settentrionale dell'isola e ricavarono una specie di piattaforma che sul lato est era alta circa 30 metri sul livello del mare, scendendo poi gradualmente fino a circa 24 metri a metà della base e a soli 15 metri all'estremità ovest. Venne così ottenuta un'inclinazione massima di 2° per non creare problemi nella movimentazione sia autonoma sia a traino dei grossi bombardieri. Le vie di rullaggio ed i parcheggi furono ricavati tra le piste principali mentre nella parte nord occidentale, sopra la pista Able, fu
creata un'area speciale con le due fosse per l'imbarco delle bombe atomiche.
A sud di Tinian North, sul monte Lasso alto solo 170 metri, venne inoltre installata una postazione radar per il controllo dello spazio aereo circostante e per evitare spiacevoli sorprese. Le foto aeree e le mappe di Tinian mostrano anche come l'isola venne attrezzata sulla falsariga di Manhattan di cui ripeteva un po' le linee generali. I Seabees realizzarono una rete di strade parallele simili a quelle della "grande mela" sviluppate intorno a due strade principali a senso unico che collegavano il porto di San Jose con Tinian North per assicurare il continuo flusso di materiali e bombe. Quella con direzione nord-sud venne ribattezzata Broadway e la parallela con direzione sud-nord 8'h Avenue, ma c'erano anche la 10'h e 12th Avenue nonché la West End Avenue; il principale collegamento sull'asse est-ovest era costituito dalla 42nd Street. La parte logistica era in grado di ospitare 50.000 militari e per l'agosto 1945 a Tinian potevano operare quasi mille B-29. Già il 18 gennaio 1945 sull'isola erano atterrati i primi B-29 appartenenti al 6° Bombardment Group del 313h Bombardment Group.
B-29 sul Giappone
La responsabilità delle operazioni di volo nelle isole Marianne venne assegnata al XXI Bomber Command attivato in seno alla 20th Air Force (insieme al XX Bomber Command) a Smokey Hill il l ° marzo 1944 e comandato dal Magg. Gen. Haywood S. Hansell Jr. Il primo Bombardment Wing del XXI BC ad essere costituito fu il 73rd che iniziò il trasferimento a Saipan (Isley Field) il 12 ottobre; i B-29 attaccarono in ottobre la roccaforte di Truk provocando la reazione dei Giapponesi che, operando da Iwo Jima,
provocarono seri danni agli aerei parcheggiati a Isley Field. II 73rd BW effettuò la sua prima incursione sul Giappone il 24 novembre colpendo le officine di motori della Nakajima Aircraft Company di Musashi, alla periferia di Tokyo; era la prima volta dal leggendario raid di Doolittle di oltre due anni prima che bombe cadevano nell'area di Tokyo.
La missione non fu un successo perché dei 111 aerei decollati da Saipan solo 24 sganciarono in vicinanza del bersaglio a causa dell'alto numero di aborti per problemi dei motori e per la fortissima turbolenza in quota, una scoperta spiacevole del "jet stream" che nel caso delle missioni dalle Marianne soffiava violentemente in coda all'andata ed ostacolava il ritorno. Le pesanti perdite ed i risultati insoddisfacenti portarono nel gennaio 1945 alla sostituzione del Gen. Hansell con il Gen. LeMay, futuro capo dello Strategic Air Command. LeMay rivoluzionò i modi di impiego del XXI Bombardment Command. Per porre rimedio all'altissimo rateo di aborti (il 23% in media per missione), egli dette ordine di smontare l'armamento difensivo lasciando solo la postazione di coda e passò dall'alta alla bassa quota: i suoi B-29 avrebbero attaccato da 1.500-1.800 m di altezza sganciando 6-8 tonnellate di bombe incendiarie M-69 e operando individualmente.
In questo modo non si sarebbe perso tempo per raggruppare le grandi formazioni e per salire di quota, con risparmio di carburante e sollievo per i motori R-3350, evitando inoltre l'effetto del "jet stream". La prima missione con questi nuovi criteri ebbe luogo la notte del 9-10 marzo contro Tokyo con 302 aerei di cui 279 giunsero sul bersaglio e fu un successo superiore ad ogni aspettativa, innescando una vera e propria tempesta di fuoco che distrusse gran parte del centro della città. Intanto cresceva il numero dei B-29 a disposizione di LeMay: nel gennaio 1945 dal North Field di Tinian aveva iniziato le operazioni il 313th Bombardment Wing guidato dal Brig. Gen. John H. Davies seguito dal 314th BW del Brig. Gen. Thomas S.Power schierato sul North Field di Guam.
A metà aprile sul West Field di Tinian si aggiunse il 58th BW. L'impiego dei B-29 a bassa quota portò inevitabilmente ad un aumento delle perdite per la contraerea e in primavera i bombardieri tornarono ad operare di giorno ad alta quota ma con una novità spiacevole per i caccia giapponesi, la scorta dei MUSTANG basati dal 6 marzo sull'isola di Iwo Jima. Nel primo scontro del 29 maggio nel cielo di Yokohama i MUSTANG distrussero 26 caccia giapponesi perdendo tre dei loro e quattro dei 454 B-29 partecipanti all'azione. Dal giugno successivo la caccia giapponese sarebbe pressoché scomparsa dai cieli. Intanto, completando il formidabile schieramento del XXI Bombardment Command, sul Northwest Field di Guam vennero schierati i B-29B del 315'h BW che si dedicarono in particolare alla distruzione del sistema petrolifero giapponese.
Un altro ruolo in cui eccelse il B-29 fu quello di minamento; dal marzo 1945 il 313th BW seminò i temibili ordigni sulle principali vie di traffico e nei porti, un'operazione che con quasi 13.000 mine acustiche e magnetiche, fu responsabile del 9,3% delle perdite navali complessive del Giappone durante la guerra.
In pratica i B-29 basati nelle Marianne effettuarono 25.500 missioni individuali (il 1° agosto 1945 il XXI Bombardment Command portò sul Giappone ben 853 B-29) sganciando 170.000 tonnellate di bombe convenzionali con la perdita di un numero di aerei che varie fonti indicano tra 371 e 427.
La tempesta di fuoco scatenata dalle centinaia di B-29 basati a Tinian, Guam, Saipan e nelle ultime fasi a Iwo Jima stava sicuramente minando le capacità di difesa giapponesi, ma i piani dell'invasione ribattezzata in codice OLYMPIC prevedevano perdite notevoli direttamente proporzionali al numero degli uomini impegnati.
L'isola di Kyushu doveva essere attaccata nel novembre 1945 e Honshu nel marzo 1946, ma già Kyushu si presentava come un osso duro sia per la natura montagnosa del terreno, favorevole a forme di resistenza e ad operazioni di guerriglia, sia per il dispositivo messo in campo dai Giapponesi e accuratamente seguito dal controspionaggio americano. Sull'isola esistevano inoltre 60 aeroporti ed altri cinque erano in fase di costruzione, rendendo difficile il controllo per prevenire decolli dei temuti kamikaze; per ridurre questo rischio e come già sperimentato con successo a Okinawa, era prevista la conquista preliminare delle isolette intorno a Kyushu in modo da installarvi postazioni radar per la scoperta di velivoli nemici.
Di fronte alle prospettive di gravissime perdite, la bomba atomica costituì la soluzione ai problemi di Washington e ancora una volta la piccola isoletta di Tinian doveva assumere un'importanza strategica decisiva.
Il Col. Paul W. Tibbets Jr., comandante del 509th Composite Group incaricato di portare a destinazione la nuova arma, aveva perfezionato l'addestramento del reparto sulla Wendover Army Air Field presso Salt Lake City, Utah, dove il reparto si era trasferito nel settembre 1944.
Il 9 dicembre 1944 l'AAF aveva creato il 509th Composite Group con un unico Squadron, il 393rd Bombardment Squadron (Very Heavy) comandato dal Magg. Charles W. Sweeney ed il 17 dicembre a Wendover era stato attivato il 509th Composite Wing.
Si trattava del primo reparto da bombardamento americano, e mondiale, ad essere formato, equipaggiato e addestrato per l'impiego di armi nucleari.
11 26 aprile 1945 Tibbets dichiarò il gruppo pronto e per il giugno questo era rischierato sul North Field di Tinian. In particolare il B-29 ribattezzato "Enola Gay", lasciò Wendover il 27 giugno giungendo a destinazione il 2 luglio. Dal North Field i 15 B-29 del 509th parteciparono a missioni contro bersagli nemici anche sul Giappone per migliorare ulteriormente il livello addestrativo; chiaramente a questi voli in cui esisteva la possibilità di cadere in mano nemica non partecipavano gli uomini che erano a conoscenza di informazioni riservate. L"'Enola Gay" partecipò il 24 e 26 luglio (comandato dal Cap. Robert Lewis) ad attacchi contro Kobe e Nagoya, quindi il 31 effettuò, con a bordo il Col. Tibbets, uno sgancio di prova del simulacro della bomba "Little Boy". Il pomeriggio del 5 agosto il bombardiere venne portato sul Bomb Loading Pit No.1 per l'imbarco della vera "Little Boy" che sarebbe stata sganciata alle 08.15 del giorno seguente su Hiroshima.
L'8 agosto il B-29 "Bockscar" venne spinto sul vicino Bomb Loading Pit No.2 per agganciare nella stiva la bomba "Fat Man".
L'obiettivo iniziale di "Bockscar" era la città di Kokura, ma la copertura nuvolosa e un problema di carburante spinsero il Magg. Sweeney, comandante del 393rd Squadron, ad optare per l'alternativa prevista in simili casi di Nagasaki su cui "Fat Man" venne sganciata alle 11.00 locali: Il comandante Sweeney fu costretto a fare scalo ad Okinawa nel volo di rientro a Tinian per rifornire i serbatoi. II 10 agosto l'imperatore Hirohito accettò la resa.
Nel novembre 1945 il reparto rientrò negli Stati Uniti sul Roswell Army Air Field, Nuovo Messico, per essere preso poi come nucleo centrale del neocostituito Strategic Air Command. Nell'aprile1946, ridesignato 509'h Bombardment Group, tornò nel Pacifico a Kwajalein per l'operazione CROSSROAD (test nucleari a Bikini), ma questa è un'altra storia.
A Tinian oggi il grande complesso del North Field è completamente abbandonato e le grandi piste sono quasi coperte dalla vegetazione.
I turisti desiderosi di rivivere un pezzo di storia possono percorre la Broadway, trasformata in un sentiero fino all'angolo nord-occidentale dove sono ancora ben visibili, anche se interrati, i due pozzi dove nell'agosto 1945 furono imbarcate le uniche bombe atomiche usate su obiettivi reali.
Gli aeroporti per i B-29
Per il loro attacco al Giappone i bombardieri del XXI Bomber Command disponevano, oltre che delle basi di Tinian, di quelle di Guam e Saipan.
L'isola di Guam aveva due aeroporti posti nella parte settentrionale: il North Field (oggi Andersen AFB) a nord-est presso Pati Point, base del 314'h Bombardment Wing, ed il Northwest Field (oggi campo ausiliario di Andersen AFB) a nord-ovest presso Ritidian Point, base del 315th BW.
Nel sud-est di Saipan venne invece costruita la grande base di Isley Field che sopravvive ancora oggi per i servizi civili con i collegamenti per Guam e le altre isole. Dopo la conquista di Iwo Jima i Seabees realizzarono rapidamente sull'isola due grosse piste per i bombardieri. il Central Field ed il South Field, in grado di ospitare reparti di B-29 riducendo notevolmente i tempi di volo per e dal Giappone. Iwo Jima venne usata molto come scalo di emergenza per gli aerei colpiti o in avaria o a corto di carburante e per la caccia che, grazie alla conquista dell'isola, potè accompagnare i bombardieri sugli obiettivi.
Le grandi dimensioni delle basi costruite nel Pacifico erano legate ai numeri in gioco: ogni Squadron si componeva ufficialmente di 25 aerei per cui ogni Wing, composto da quattro Bomber Group di tre Bomber Squadron, disponeva di un totale di 300 aerei.
II dispositivo
del XXI Bomber Command
58th Bombardment Wing attivato nel giugno 1944 e schierato sul West Field, Tinian; simbolo in coda: un triangolo con inserita la lettera di identificazione del Bomber Group: - 40th BG (25th, 44m, 45m, 395(*) Bomber Squadron)
444th BG (676th, 677th, 678th, 679(*) BS) - 462"d BG (768th, 769m, 770m, 771st(") BS) - 468th BG (792"d, 793rd, 794th, 795th (*) BS) (*) Squadron disattivato nel settembre-ottobre 1944
73rd Bombardment Wing attivato nell'ottobre 1944 e schierato sul Isley Field, Saipan; simbolo sulla coda un quadrato sotto alla lettera di identificazione del Bomber Group:
- 497th BG (869'h, 870m, 871s' BS)
- 498th BG (873rd, 874m, 875th BS)
- 499st BG (877th, 878m, 879th BS)
- 500m BG (881st, 882"d, 883rd BS)
313rd Bombardment Wing attivato nel dicembre 1944-gennaio 1945 e schierato sul North Field, Tinian; simbolo sulla coda: un cerchio con inserita la lettera di identificazione del Bomber Group:
- 6th BG (24th, 39th, 40m BS)
- 9th BG (1st, 5th, 99th BS)
- 504th BG (398th, 421st, 680th(**) BS) - 505th BG (482"d, 483rd, 484th BS)
(**) Squadron presente dal giugno 1945
314th Bombardment Wing attivato nel febbraio 1945 e schierato sul North Field, Guam; simbolo sulla coda un quadrato con inserita la lettera di identificazione del Bomber Group:
- 19th BG (28m, 30m, 93rd BS)
- 29m BG (6th, 43rd, 52"d BS)
- 39th BG (60m, 61st, 62"d BS)
- 330th BG (457m, 458m, 459th BS)
315th Bombardment Wing attivato nel giugno-luglio 1945 e schierato sul Northwest Field, Guam; simbolo sulla coda un rombo con inserita la lettera di identificazione del Bomber Group:
- 16th BG (15m, 16m, 17th BS)
- 331s' BG (355th, 356th, 357th BS)
- 501st BG (21st, 41st, 485th BS)
- 502' BG (402"d, 411m, 430th BS)
509th Composite Group attivato nel dicembre 1944 e schierato sul North Field, Tinian; simbolo sulla coda un cerchio con inserita una freccia. Unico squadron il 393rd BS.
USS INDIANAPOLIS
Tinian è legata ad uno dei più gravi disastri navali della Marina Americana, quello dell'incrociatore INDIANAPOLIS (CA-35). II 16 luglio 1945 l'unità, in riparazione a Mare Island, venne scelta per trasportare a Tinian il "core" della bomba "Little Boy" approntato dai tecnici nei laboratori di Los Alamos, Nuovo Messico. La consegna fu fatta a tempo di record: senza scorta e a 29 nodi di media, l'INDIANAPOLIS salpò dalla California, fece una sosta di sei ore a Pearl Harbor per il rifornimento e giunse a Tinian il 26 luglio.
Dopo aver scaricato, l'incrociatore fece rotta a sud rifornendosi a Guam e si diresse verso
il golfo di Leyte per raggiungere la nave da battaglia IDAHO per una fase di addestramento al tiro, prima di unirsi alla flotta davanti ad Okinawa, in preparazione dell'invasione del Giappone. A due giorni da Guam il 30 luglio, I'INDIANAPOLIS, con mare moderato e buona visibilità, venne silurato dal sommergibile 1-58 del comandante Machitsura Hashimoto. Colpita sul lato destro, la nave affondò in soli 12 minuti e in mare restarono 1.199 uomini. II suo arrivo a Leyte era previsto per il 31 luglio, ma nessuno fece caso al ritardo e soltanto il 2 agosto un ricognitore trovò per caso i superstiti che furono solo 316.